"Io non ho scelto l'arte. L'arte è in me. La mia opera è la mia lingua, la mia guida e lode"
Ed io mi domando qual'è il significato di 
questo tipo di opera che faccio, nella quale mi trovo occupata e che viene chiamata arte. Per me è il vascello che mi porta a ricreare me stessa e contemporaneamente l'espressione verace della mia comprensione degli avvenimenti, delle esperienze , dell'energia vitale. Il posto in cui mi metto a lavorare, non importa dove e quando, si trasforma da sè in un tempio, poichè la mia attitudine nei confronti della mia opera esiste nell'incantesimo di un rispetto sacrale. 
Durante questo processo di mettere l'ordine nel disordine, nel tentativo di ricevere le risposte corrette, io prendo, attraverso il conscio e l'inconscio, da ogni cellula della mia esistenza e dall'energia cosmica, l'informazione che mi serve per completare la mia opera. E a volte il nostro corpo non vede, ma l'anima che lo conduce... vede e l'osservazione talvolta tocca qualcosa che non esiste ma che in fondo... esiste. E le frontiere invisibili si muovono, seguendomi dove vado, esigendo la completa trasformazione della mia esistenza. 
Dentro questo tipo di esperienza, con questo genere di dialogo tra me e la mia creazione, non c'è posto per la menzogna. E' un momento di verità. L'essenza della mia attitudine sacrale sorge dal fulcro della mia responsabilità  a creare un'opera d'arte.onesta poichè il risultato
diventerà la mia sigla personale, il mio calendario, che rappresenterà una documentazione complementare del grande enigma, una pergamena sulla quale cammino, che mi insegna e che mi avvicina alla mia verità, alla mia origine, al sapere ed all'applicazione della mia alleanza con me stessa. Tale alleanza è stata fatta per mia libera scelta e si lega alle radici della mia comprensione interiore. E' l'unica dedizione che conduce alla libertà. 
E quando sono arrivata all'inizio di tale conoscenza, al sapere la mia verità, io ho compreso che avevo cominciato il passaggio "del deserto", il viaggio che porterà alla fine delle peregrinazioni e designerà il cammino. 
Dal deserto che cambia sempre e 
dai suoi eterni cicli vengo benedetta ed ho il privilegio di esprimere le trasformazioni che mi aiutano a collocare me stessa nel continuo processo della creazione. 
Dal profondo del mio essere, nel centro di quella creazione dove le riflessioni di tutte le anime sono presenti, offro a voi la mia arte.
 
   
       
       
       
...Dietro la storia della creazione... 

Due anni fa stavo osservando le foto dei miei lavori ed ho notato che nella fotografia della mia opera c'è già una forma, un contenuto ed un significato - un'immagine diversa. I miei quadri nella mia lingua intima-privata-individuale, all'improvviso stavano rivolgendosi a me nel linguaggio dell'universo. 
Un incontro straordinario con una guida  spirituale indiana -SAPNA RAHASYA- mi ha fatto sorgere la curiosità di studiare le immagini della mia arte in un'altra dimensione. Tale ricerca ha trasformato una parte della mia esistenza riflettendola nelle mie opere dando loro un senso universale. 
Mi sono sentita come il primo uomo artista delle caverne che ha messo le mani nella terra e ha disegnato sui muri. La sua arte ci racconta attraverso segni e simboli la storia dell'umanità, come è stata e come ancora è.

Una lingua è nata ed una lingua è sparita, ma c'è una lingua eterna in grado di esprimere l'inizio, l'infinito e cosa c'è in mezzo: l'energia della vita. E' il linguaggio pittorico che oltre alla forma comprende le vibrazioni dei suoni e della luce, un linguaggio che può esprimere le sensazioni e le esperienze dell'anima, una lingua che riunisce la procreazione di tutti gli esseri umani e il riassunto di tutte le epoche. 
Da questo punto in poi sono partita io, accompagnata dai miei antenati e dalle mie guide, per un viaggio che ha portato l'alba alla creazione del Libro degli arcani - 42 carte dalla schiavitù alla libertà
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